Se la Matematica è un’opinione, la Fisica è una visione onirica. [170]

E’ un soleggiato mattino di Maggio (quindi si può facilmente dedurre pure la data, visto che ha fatto una e dico una giornata di sole in tutto il mese, NdR) quando Load rientra da una serie di noiose commissioni familiari e si imbatte in quella creatura piena di spunti creativi identificabile in sua madre impegnata nella preparazione del pranzo. No, non è di cucina che ci si vuole occupare quanto di due accadimenti incredibilmente vicini in ordine temporale:

1- Load nota uno straccio appallottolato e bagnato nei pressi del lavello ed incautamente chiede lumi alla gentile signora che prontamente risponde: “Ah sì, quello è lo straccio dove ho messo il ghiaccio per il mio ginocchio ieri sera, mettilo ad asciugare. Attento però, prima togli i cubetti da dentro”.

2- Dopo essere riuscito, grazie ad un autocontrollo degno del Dalai Lama, a tenere la bocca chiusa ed ad avviarsi verso la porta-finestra per portare fuori il povero straccio, lo sfortunato ed incauto Load nota che la zanzariera corrispondente è completamente aperta e, conscio del rischio che milioni di locuste impazzite possano popolare in un attimo la sua abitazione, si appresta a chiuderla quando viene bloccato da un’altra brillante osservazione: “No, eh! Non chiudere che deve asciugare di là e poi non passa aria per il riscontro“.

Non so se sia stato più difficile non dire niente in entrambe le occasioni o resistere all’impulso di prendere la laurea ed accenderla con disinvoltura dopo averla imbevuta di benzina. Ora scusatemi ma devo togliere il pane che ho messo in frigo, penso che sia quasi cotto.

Ho Finito.

“And They’ll say all the salt in this world cannot melt that ice” (Jimmy Eat World)

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